Un recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore (25 agosto 2025) mette in evidenza una criticità diffusa nel panorama italiano: molti Modelli di organizzazione, gestione e controllo previsti dal Dlgs 231/2001 vengono adottati dalle aziende solo per esigenze formali, risultando di fatto inefficaci.

Le criticità più diffuse

Dall’analisi emerge come, soprattutto nelle PMI, il Modello 231 spesso sia:

  • Generico e statico, redatto con formule “copia e incolla” e non aggiornato rispetto all’evoluzione aziendale.
  • Non personalizzato, con riferimenti a reati non pertinenti e privo di una mappatura dei processi a rischio.
  • Poco operativo, con protocolli ridotti a enunciati teorici, senza responsabilità definite, tracciabilità o verifiche periodiche.
  • Scollegato dagli altri sistemi di gestione, generando sovrapposizioni e contraddizioni rispetto a procedure già in uso (qualità, sicurezza, ambiente).
  • Sconosciuto ai dipendenti, a causa di una carente formazione e comunicazione interna.
  • Sorvegliato da organismi di vigilanza inefficaci, talvolta solo “di facciata” o al contrario eccessivamente invasivi.

L’importanza dell’integrazione

La giurisprudenza è chiara: un Modello 231 efficace non può limitarsi a un documento formale, ma deve diventare parte integrante della vita aziendale. Ciò significa:

  • essere collegato ai sistemi di gestione (ISO 9001, 14001, 45001, ecc.),
  • essere allineato alle procedure operative,
  • essere aggiornato costantemente in base a cambiamenti organizzativi, processi o prodotti,
  • essere conosciuto e applicato da tutto il personale attraverso formazione mirata.

La “cultura 231” come valore per l’impresa

Il valore reale del Modello 231 emerge solo quando questo strumento diventa un presidio di prevenzione, integrato con la strategia e l’organizzazione aziendale. In tal modo non rappresenta solo un requisito per la partecipazione a gare o un adempimento normativo, ma un vantaggio competitivo in termini di governance, trasparenza e tutela del management.

Il nostro commento

Come studio di consulenza aziendale, condividiamo pienamente l’approccio delineato: il Modello 231 deve essere vivo e integrato, così come l’impresa si prende cura del proprio bilancio, della sicurezza o della sostenibilità ambientale.
Abbiamo scelto di seguire questa logica integrata già da tempo, quando ancora non era diffusa come oggi, sviluppando un’importante e comprovata esperienza in vari settori (Es. Rifiuti, Chimico, Nutraceutico, etc…) . Questo ci permette di offrire soluzioni concrete e realmente applicabili, capaci di rafforzare la credibilità e la resilienza delle aziende con cui collaboriamo.