Due persone che firmato un accordo M&A

Il 2022 è stato l’anno della ripresa per le fusioni e acquisizioni in Italia: secondo McKinsey & Company, nei primi sei mesi si è registrato un valore record di circa 70 miliardi di euro con quasi 90 operazioni avvenute, in netta controtendenza rispetto con quanto accaduto nel resto del mondo, dove nel primo semestre 2022 le operazioni M&A (Mergers & Acquisitions) hanno portato a poco meno di 2mila miliardi di euro. 

Dai grandi jumbo deal come Atlantia-Blackstone-Edizione fino a piccole operazioni più localizzate, non solo abbiamo assistito all’anno più dinamico sul fronte M&A degli ultimi cinque anni ma anche alla progressiva aggregazione di alcune industrie al fine di spingere e portare avanti il Made in Italy. 

Se tutto continuerà così, possiamo aspettarci una crescita inaspettata per l’Italia e il suo tessuto economico nel 2023? Non resta che vedere!

L’analisi di McKinsey & Company sulle operazioni Mergers & Acquisitions 2022

 

Nonostante la pandemia abbia bloccato alcune operazioni che sono state concluse l’anno dopo, quindi nel 2022, secondo l’analisi di McKinsey & Company, sul primo semestre 2022 in Italia, si sono registrati accordi con una taglia media di 772 milioni di euro.

Come indicato da Pasquale Gissi, senior partner McKinsey & Company, su Il Sole24Ore  «circa il 90% delle operazioni rappresenta singoli deal inferiori a un miliardo, per un totale di circa 10 miliardi di valore (pari a circa il 14% del totale). È molto presente la dimensione media di circa 100-150 milioni per operazione, a conferma dell’ipotesi di potenziali continue aggregazioni».

In particolare, gran parte di questa attività si concentra nel settore viaggi, trasporti e logistica con un valore totale pari al 64%, seguito da industria e telecomunicazioni che rappresentano rispettivamente il 9% e l’8%. Tuttavia il peso del settore trasporti-logistica-viaggi è dovuto principalmente al mega deal di Atlantia che, da solo, ha rappresentato più del 90% del valore totale. 

La previsione per il 2023 di parte di McKinsey & Company è che «le attività di M&A potrebbero ragionevolmente rallentare anche nel nostro Paese, ma allo stesso tempo rappresentare un’ulteriore opportunità per diversi operatori. L’Italia resta attrattiva e caratterizzata da numerose eccellenze in diversi settori, con nicchie ad altissimo potenziale, su cui si potrebbero registrare ulteriori operazioni di consolidamento attraverso M&A o partnership, per rafforzare la competitività a livello internazionale».

PwC’s Annual Global CEO Survey: cosa dicono i CEO a livello mondiale

 

I piani di M&A sembrano non fermarsi: secondo il 60% dei CEO interpellati da PwC in occasione della 26ma Annual Global CEO Survey, ha affermato di voler continuare con le operazioni anche nel 2023. 

È vero che il 70% dei partecipanti al sondaggio nutre qualche dubbio sulla ripresa economica e sull’incertezza legata alla volatilità del mercato, ma per i dirigenti intervistati l’M&A rimane un driver fondamentale per accelerare la trasformazione digitale, l’ESG e il modello di business della propria organizzazione.

Si registra, ad ogni modo, una certa titubanza per le operazioni M&A di grandi dimensioni e di natura trasformazionale. L’incertezza geopolitica, i timori di recessione, l’aumento dei costi del debito e la volatilità dei tassi di cambio renderà i board e gli investitori più prudenti e interessati a cercare un approccio più strategico e creativo, focalizzato su acquisizioni di competenze distintive di medio periodo.

L’M&A nel 2023 si concentrerà su: cash flow e profittabilità, sensitivity su scenari inflattivi e valutari, ESG (Responsabilità Sociale d’Impresa), data analytics sinergie e post deal.

Le attività di due diligence dovranno essere più sofisticate e sarà necessario: “prevedere vari scenari di inflazione, crescita (o anche recessione), andamento dei cambi e analisi di sensitivity per testare la tenuta delle previsioni anche in contesti molto diversi e dare maggiore confidenza agli investitori. Vediamo una penetrazione crescente anche delle ESG due diligence e, collegata alla maggiore disponibilità di dati, un maggior uso degli strumenti di data analytics per svolgere analisi finanziariamente sofisticate in tempi velocissimi”. (Fonte PwC

M&A 2023: quali sono i settori più importanti in Italia

Tra i settori più caldi del 2023 vedremo:

  • Industrial Manufacturing & Automotive
  • Consumer
  • Telecom
  • Entertainment & Media
  • Healthcare & Pharma 
  • Energy & Utilities

Il settore automobilistico, con la continua transizione verso i veicoli elettrici (EV) e le nuove tecnologie innovative, andrà verso operazioni di portfolio optimization e partnership strategiche con operatori internazionali.  

Il settore food è destinato a vivere un periodo interessante: il grocery retail, in particolare, sarà al centro dell’attenzione grazie alle operazioni di aggregazione e integrazione verticale. Inoltre, il pet food/pet care e la nutraceutica godranno di una spinta da parte degli investimenti di fondi private equity in piattaforme specializzate. Anche il settore degli ingredienti, inoltre, potrebbe beneficiare di dismissioni di asset nel portafoglio dei fondi private equity.

Le M&A nel settore fashion saranno caratterizzate da operazioni di integrazione verticale della supply chain da parte dei principali operatori del lusso, di consolidamento su piattaforme sponsorizzate dai fondi e di business combination tra diversi brand. 

Nel campo dello sport, soprattutto calcio, sono già state annunciate ben 4 operazioni a gennaio.

Per il turismo e la ristorazione invece si prevedono M&A legati all’acquisizione di asset distressed che rappresenteranno delle interessanti opportunità di investimento per i fondi tradizionali, a condizione che si concentrino su target innovativi che non abbiano subito significative conseguenze della pandemia.

Il comparto Telecom, Entertainment & Media si presenta come il settore più ricco di opportunità per i fondi e gli investitori strategici che cercano sempre nuove capacità e punti di entrata in nuovi mercati. I segmenti con il maggior potenziale di attività M&A sono software, fintech, gaming, video-games ed e-commerce. Inoltre le infrastrutture come TowerCo, data center, fibra e Internet of Things continueranno ad essere altamente richieste.

Per quanto riguarda il settore Pharma, quest’anno non vedremo solo mega deal come quello tra Chiesi Farmaceutici e Amryt, ma anche una intensa attività di acquisizioni di taglio medio: i grandi player farmaceutici procederanno con le dismissioni per concentrare maggiormente la loro attenzione sul core business.

E, infine, per il settore Energy & Utilities, i comparti più interessanti saranno quello dei metalli rari e delle rinnovabili, e in particolare dei biocombustibili. Per i fondi di private equity sarà molto attrattivo il settore della e-mobility, sulla scia dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei costi delle infrastrutture.