Analisi di una mappa dei rischi aziendale

Una mappa dei rischi (Eisk Heat Map) è un utile strumento per le imprese che intendono gestire e monitorare i rischi associati alle loro attività. 

Può aiutare a identificare dei rischi specifici attraverso una panoramica della loro gravità e dei possibili effetti, offrendo un modello per analizzare al meglio le minacce e ridurre gli eventuali danni. In altri termini, la mappa dei rischi può essere utilizzata come strumento di supporto alla strategia aziendale per consentire alle persone coinvolte di prendere decisioni consapevoli che avranno un impatto sulla performance dell’azienda stessa. 

 

A cosa serve una mappa del rischio aziendale?

La mappa del rischio è una componente fondamentale della gestione del rischio aziendale:

  • Promuove la comprensione del profilo di rischio e della propensione al rischio
  • Analizza la natura e l’impatto dei rischi
  • Migliora la valutazione complessiva del rischio d’impresa

 

Come funzionano le mappe dei rischi e a cosa servono?

Una mappa del rischio è spesso presentata come una matrice bidimensionale in cui sull’asse X è indicata la probabilità che si verifichi un rischio, mentre sull’asse Y è tracciato l’impatto del rischio stesso.

Tale rischio può essere sia interno – quindi relativo all’azienda – sia esterno, come il contesto in cui l’organizzazione opera.

Anche grazie alla loro rappresentazione grafica dell’impatto potenziale e della probabilità, le Risk Heat Map aiutano i dirigenti aziendali e i loro team a identificare le eventuali lacune nei processi di gestione del rischio. Questo esercizio chiarisce le priorità e consente di affrontare eventuali problemi prima che possano compromettere le operazioni.

Inoltre, la loro realizzazione facilita la discussione tra i dipartimenti promuovendo una maggiore collaborazione tra la funzione di Risk Management e gli altri reparti aziendali, che lavorano insieme per identificare, stabilire le priorità e visualizzare i rischi. 

Anche la mappa termica può essere utile. Ad esempio, un’organizzazione con diverse sedi sparse nel mondo potrebbe avere un margine di rischio basato sulle zone geografiche in cui opera: in questo caso la mappa termica, utilizzando il colore, permette di identificare immediatamente i siti delle singole filiare più esposte e consente di comprendere quali e con che gravità i rischi in una parte dell’organizzazione possano influenzare le operazioni delle altre unità aziendali.

Quali sono i vantaggi di una mappa del rischio aziendale?

Le mappe termiche del rischio offrono importanti vantaggi per le organizzazioni:

– Forniscono una visione panoramica dell’ambiente di rischio totale dell’organizzazione;

– Aiutano ad allineare le priorità di mitigazione e prevenzione con le risorse disponibili, focalizzandosi sui rischi più significativi;

– Riducono i costi assicurativi, dimostrando alle compagnie assicurative una strategia di gestione del rischio completa e ben strutturata, ottenendo così premi più vantaggiosi;

– Supportano la collaborazione tra la funzione di rischio dell’organizzazione e altri dipartimenti funzionali;

– Incoraggiano decisioni strategiche condivise sui temi di rischio;

– Rendono più efficace la gestione e la governance del rischio;

– Affinano la definizione dell’impresa della sua propensione al rischio e tolleranza al rischio;

– Generano una migliore integrazione delle attività di gestione del rischio tra le funzioni aziendali;

– Danno ai team di tutta l’azienda un linguaggio comune per discutere del rischio.

 

Su quali criteri è possibile realizzare una mappa termica del rischio?

Le mappe dei rischi sono più efficaci quando le organizzazioni considerano attentamente le diverse categorie di rischio, i vari rischi all’interno di ciascuna categoria e le relative probabilità e impatti.

Ecco alcuni consigli chiave da tenere a mente durante lo sviluppo delle mappe dei rischi:

  1. Valuta i sistemi e le risorse informative che potrebbero essere influenzati da specifici rischi.
  2. Considera il tipo di impatto (monetario, operativo, reputazionale ecc.) che ogni rischio potrebbe avere.
  3. Stabilisci un livello accettabile di impatto e valuta quanto l’organizzazione può tollerare.
  4. Analizza i controlli interni esistenti e identifica eventuali controlli aggiuntivi da implementare.
  5. Valuta la tolleranza al rischio e la propensione dell’organizzazione.