ESG management 2024

ESG management: perché è importante e può fare la differenza nel 2024

Nel contesto dell’economia globale, l’approccio delle imprese alle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) è diventato cruciale non solo per promuovere una maggiore sostenibilità ma anche per adeguarsi a nuove sensibilità ormai consolidate e posizionarsi strategicamente sul mercato.

Per questo è importante conoscere gli step fondamentali per integrare con successo l’ESG management nelle strategie aziendali, soprattutto a partire dal 2024: anno in cui le organizzazioni dell’Unione Europea saranno obbligate a rendere pubblici i dati sul proprio impatto sociale, ambientale e di governance.

In particolare, per accelerare un cambiamento reale nelle dinamiche aziendali, occorre implementare diverse azioni: valutazione personalizzata; reportistica di precisione; coinvolgimento attivo degli stakeholder; gestione dei rischi specifici; promozione dell’innovazione sostenibile.

Cerchiamo di capire meglio!

ESG management: che cos’è e perché è importante?

Con ESG management ci si riferisce, in breve, alla gestione delle questioni ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social e Governance) all’interno delle pratiche e delle prassi aziendali.

Environmental, Social e Governance rappresentano, in questo senso, i fattori non strettamente finanziari che possono influenzare direttamente le prestazioni e la reputazione di un’impresa sul mercato.

​​L’ESG management ha quindi lo scopo di integrare queste tematiche all’interno delle strategie, delle decisioni e della cultura aziendale – nella comune ricerca di un modello di sviluppo più sostenibile – ed è diventato, negli ultimi anni, sempre più rilevante nelle valutazioni delle aziende sul mercato.

In altre parole, l’impegno verso la sostenibilità, che i criteri ESG rendono vincolante e verificabile, oggi definisce il valore di un’impresa agli occhi degli investitori e dei consumatori, così come dei lavoratori e dei professionisti in cerca di opportunità.

Questo cambiamento è anche “percepibile” attraverso dati, ricerche e analisi di settore. Ad esempio, secondo un approfondimento di PWC, (“Beyond compliance: Consumers and employees want business to do more on ESG”):

  • l’83% dei consumatori pensa che le aziende dovrebbero promuovere attivamente le migliori pratiche ESG;

  • l’86% dei dipendenti preferisce sostenere o lavorare per aziende che si preoccupano degli stessi problemi che loro considerano importanti.

  • il 91% dei leader aziendali crede che la propria azienda abbia la responsabilità di agire sulle questioni ESG;

  • Il 92% dei dirigenti aziendali concordano sul fatto che le aziende con impegni verso politiche ESG dureranno più a lungo dei rispettivi competitors meno virtuosi.

In particolare, poi, per quanto riguarda i temi nell’ambito del ESG management:

“I consumatori e i dipendenti desiderano che le imprese investano in ottica di sviluppo sostenibile e non solo nel rispetto delle normative, e sono pronti a premiare (o penalizzare) di conseguenza i marchi. La maggior parte sia dei consumatori che dei dipendenti hanno affermato di essere più propensi ad acquistare da o lavorare per aziende che condividono i loro valori attraverso vari elementi dell’ESG.”

 

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ESG management: le previsioni per il 2024

Un’impresa che ottiene una certificazione ESG è un’impresa che si è effettivamente dotata di un sistema di governance efficace e verificabile, e quindi di policy, regole e linee guida interne simili ai Codici etici e di condotta, ai Modelli di Organizzazione Gestione e controllo 231 e ai Modelli Anticorruzione o Antiriciclaggio.

Se dunque, nell’attuale panorama economico, le prospettive dei mercati stanno rapidamente mutando, l’adozione di approcci mirati all’ESG risulta cruciale per consolidare la reputazione delle imprese e garantire la sostenibilità sul medio-lungo periodo, soprattutto alla luce delle nuove regolamentazioni dell’Unione Europea.

È infatti dall’UE che arriverà la principale novità: da gennaio 2024 le grandi imprese dell’UE saranno obbligate a rendere pubblici i dati sul proprio impatto sociale, ambientale e di governance.

A seguire il vincolo si estenderà ad altre tipologie di imprese, in particolare a tutte le aziende facenti parte di una filiera si troveranno a confrontarsi sulla rendicontazione ESG.

Questo per più ragioni: ridurre il greenwashing, rafforzare le misure ad alto impatto sociale e gettare le basi per creare standard di trasparenza sulla sostenibilità a livello mondiale.

Quella dell’UE è un’iniziativa che porterà a un’evoluzione sostanziale nel panorama delle imprese, comprese le PMI, ma che in realtà nasce dall’analisi e dallo studio di uno scenario globale – e non solo europeo – profondamente mutato, soprattutto per la spinta fondamentale di un discorso pubblico e politico più attento alla mitigazione degli effetti della crisi climatica e alla sostenibilità ambientale.

Facendo il punto della situazione, ad esempio, Matteo Mille Chief Marketing and Operations Officer di Microsoft, ha scritto su Agenzia Digitale che, nel 2024, “le aziende, in tutto il mondo, dovranno rispettare i nuovi requisiti di reporting normativo pensati per aumentare la trasparenza dell’impatto e dei progressi ambientali, sociali e di governance (ESG)”.

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ESG management: i cinque pilastri da conoscere

Se il 2024, con le nuove regolamentazioni dell’UE, sarà un momento cruciale in cui le organizzazioni dovranno adottare strategie più integrate e trasparenti per garantire il rispetto dei criteri ESG, per le imprese è dunque necessario capire cosa fare, come muoversi e in che direzioni dirigersi.

In questo contesto, vanno presi in considerazione cinque azioni fondamentali per implementare e mantenere una strategia vincente e, di conseguenza, costruire un ESG management solido e sostenibile.

Mappatura ESG

Occorre condurre una valutazione approfondita delle attuali pratiche aziendali legate all’ambiente, alla sfera sociale e alla governance e, successivamente, pianificare azioni correttive e integrative per ogni settore e ambito di intervento.

Reportistica di precisione

Vanno implementati sistemi di gestione del dato e di reportistica dettagliati e trasparenti per documentare in modo chiaro e accurato i risultati del percorso intrapreso e, nel caso fosse necessario, migliorare le performance aziendali in funzione dei criteri ESG.

Coinvolgimento attivo degli stakeholder

È necessario coinvolgere in modo proattivo, e costante, gli stakeholder chiave, come investitori, dipendenti, comunità locali e partner commerciali, per analizzare attentamente i feedback ricevuti e adattare le strategie ESG di conseguenza.

Gestione dei rischi specifici

È fondamentale identificare per tempo, e in modo preciso, i rischi del proprio modello di business associati alle sfide ESG per affrontare il cambiamento nelle migliori condizioni, preventivando i costi da sostenere, prevedendo eventuali problemi e rafforzando la governance aziendale.

Promozione dell’innovazione sostenibile

Infine, è utile investire tempo e risorse nella ricerca e nella sperimentazione di soluzioni adeguate al contesto e alle specificità aziendali, affinché le performance ESG siano un incentivo, e non un ostacolo, allo sviluppo del business.

 

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